Presentazione
In questa presentazione si può vedere lo stato di conservazione delle fortificazioni della Linea Cadorna sul monte Bisbino dai rilievi effettuati nel 2007 prima dell'inizio delle attività che hanno portato al parziale ripristino del manufatto.
Lo stato di abbandono e l'inciviltà di alcuni hanno purtroppo fatto sì che in più parti sia divenuta una discarica di rifiuti, che sono finiti in camminamenti e ricoveri in roccia nei pressi di postazioni d'artiglieria e nelle immediate vicinanze della vetta del Monte Bisbino.
Disegni e testi delle descrizioni in questa pagina e nella presentazione sono tratti dal libro Le opere militari sul monte Bisbino (1989) di Giuseppe Tattarletti.
Lo stato di abbandono e l'inciviltà di alcuni hanno purtroppo fatto sì che in più parti sia divenuta una discarica di rifiuti, che sono finiti in camminamenti e ricoveri in roccia nei pressi di postazioni d'artiglieria e nelle immediate vicinanze della vetta del Monte Bisbino.
Disegni e testi delle descrizioni in questa pagina e nella presentazione sono tratti dal libro Le opere militari sul monte Bisbino (1989) di Giuseppe Tattarletti.
I lavori di ripristino sono iniziati nel 2010 e sono terminati con l'inaugurazione ufficiale avvenuta il 20 Novembre 2011: nella galleria fotografica si possono vedere alcune immagini dei lavori e dell'inaugurazione.
Clicca sul collegamento per passare direttamente alla visualizzazione delle immagini dei Lavori sulla Linea Cadorna al Monte Bisbino.
Clicca sul collegamento per passare direttamente alla visualizzazione delle immagini dei Lavori sulla Linea Cadorna al Monte Bisbino.
Cenni storici e generalità
L'occupazione militare del Bisbino avvenne già nell'anno 1916 con la costruzione della strada congiungente Rovenna alla Vetta: progettata con un tracciato di 12 chilometri questa andava a sovrapporsi solo in brevi tratti alle antiche mulattiere.
Per la realizzazione della strada e delle opere di fortificazione vene impiegata principalmente manodopera locale.
Le opere di fortificazione si estendevano per più di 2 chilometri, creando in pratica una linea di confine che spezzava la montagna in due parti; attualmente quelle rilevabili hanno uno sviluppo di 1,5 chilometri e occupano il territorio da una quota di 1120 metri s.m. fino alla vetta (1325).
Il Tracciato è appositamente a forma di L con le opere sottostanti il Santuario nello spigolo (il vertice Sud è in località P.zo Cavalera, quello ad Est alla Cà Bossi).
Un lato è quindi rivolto verso Ovest, l'altro verso Nord; entrambi sono forniti delle piazzole per ospitare ciascuno una batteria di 4 pezzi di Medio Calibro; quindi otto strutture delle quali sette ancora in buone condizioni e l'ultima, all'estremità orientali, interamente coperta da una casa per villeggiatura.
I cannoni eventualmente utilizzabili avevano un raggio d'azione superiore ai 12 chilometri e avrebbero permesso il dominio su ampia parte del territorio svizzero: da Chiasso a Mendrisio e, a Nord, fino al Monte Generoso.
Perno di tutta la struttura sono, come già detto, le opere sottostanti il Santuario. Ad esse si accede su strada mediante una struttura a volta munita di cancello metallico eccezionalmente eretta con parti di cemento prefabbricate.
Sulla chiave dell'arcata è ancora presente, quasi intatto, lo stemma Sabaudo.
Per la realizzazione della strada e delle opere di fortificazione vene impiegata principalmente manodopera locale.
Le opere di fortificazione si estendevano per più di 2 chilometri, creando in pratica una linea di confine che spezzava la montagna in due parti; attualmente quelle rilevabili hanno uno sviluppo di 1,5 chilometri e occupano il territorio da una quota di 1120 metri s.m. fino alla vetta (1325).
Il Tracciato è appositamente a forma di L con le opere sottostanti il Santuario nello spigolo (il vertice Sud è in località P.zo Cavalera, quello ad Est alla Cà Bossi).
Un lato è quindi rivolto verso Ovest, l'altro verso Nord; entrambi sono forniti delle piazzole per ospitare ciascuno una batteria di 4 pezzi di Medio Calibro; quindi otto strutture delle quali sette ancora in buone condizioni e l'ultima, all'estremità orientali, interamente coperta da una casa per villeggiatura.
I cannoni eventualmente utilizzabili avevano un raggio d'azione superiore ai 12 chilometri e avrebbero permesso il dominio su ampia parte del territorio svizzero: da Chiasso a Mendrisio e, a Nord, fino al Monte Generoso.
Perno di tutta la struttura sono, come già detto, le opere sottostanti il Santuario. Ad esse si accede su strada mediante una struttura a volta munita di cancello metallico eccezionalmente eretta con parti di cemento prefabbricate.
Sulla chiave dell'arcata è ancora presente, quasi intatto, lo stemma Sabaudo.
Mappa generale della fortificazione
La fortificazione, nel suo progetto e nella realizzazione originale, si svolge tutto attorno alla vetta del Monte Bisbino, nel versante rivolto verso il confine con la Svizzera.
In parte chiusa per esigenze dell'attività di allevamento di bovini (trincee e camminamenti erano pericolosi per le bestie al pascolo), e in parte utilizzata da villeggianti, turisti e residenti come discarica di rifiuti (cattiva abitudine che fortunatamente pare essere perlopiù cessata)
In parte chiusa per esigenze dell'attività di allevamento di bovini (trincee e camminamenti erano pericolosi per le bestie al pascolo), e in parte utilizzata da villeggianti, turisti e residenti come discarica di rifiuti (cattiva abitudine che fortunatamente pare essere perlopiù cessata)
Il ripristino
I lavori di ripristino delle fortificazioni della Linea Cadorna hanno lo scopo di valorizzare l'aspetto storico e turistico delle vestigia, ricordando un passato che appare lontano ma che in realtà è tuttora molto presente sul nostro territorio.
Il cattivo stato di conservazione, l'estensione e lo scellerato uso nei decenni scorsi come discarica per rifiuti non permettono un ripristino totale. Ci si è concentrati pertanto solamente in alcuni punti significative ed esemplificativi dell'intera opera.
I punti principali sulle quali si è operato sono:
Il cattivo stato di conservazione, l'estensione e lo scellerato uso nei decenni scorsi come discarica per rifiuti non permettono un ripristino totale. Ci si è concentrati pertanto solamente in alcuni punti significative ed esemplificativi dell'intera opera.
I punti principali sulle quali si è operato sono:
- Una piazzola d'artiglieria con ricovero, localizzata poco sotto il piazzale d'arrivo della strada carrozzabile, raggiungibile seguendo il sentiero che scende lungo il pendio costeggiando il bosco per circa cinquanta metri.
- Un tratto di trincea e camminamento visibile dal comodo sentiero che dal piazzale d'arrivo della strada carrozzabile si sviluppa attorno alla vetta.
- L'apertura delle postazioni di mitraglieria, visibili a monte del sentiero che si sviluppa attorno alla vetta poco in prossimità del tratto di trincea e camminamento ripristinati
Le piazzole d'artiglieria sono arretrate rispetto alla linea di cresta. Lo scavo anteriormente è profondo circa 1,5m; posteriormente si arriva al livello del terreno.
Su un fianco si apre il deposito delle munizioni scavato in roccia, che può ospitare anche più uomini.
Date le dimensioni si presume che in tale spazio avrebbe trovato posto un cannone da 149mm (Breda mod.A). Nell'illustrazione si vede un esempio di come possono essere costruiti i ricoveri.
Su un fianco si apre il deposito delle munizioni scavato in roccia, che può ospitare anche più uomini.
Date le dimensioni si presume che in tale spazio avrebbe trovato posto un cannone da 149mm (Breda mod.A). Nell'illustrazione si vede un esempio di come possono essere costruiti i ricoveri.
Camminamenti e Trincee
- TRINCEA A CIELO APERTO:
- CAMMINAMENTO COPERTO:
- TRAVERSE:
Il ripristino ha riguardato un tratto facilmente raggiungibile e visibile dal comodo sentiero che dal piazzale d'arrivo della strada raggiunge il parcheggio sotto la vetta e che presenta un po' tutte queste caratteristiche.